Storia della Prepositura di Lacchiarella
La pietra incisa all’ingresso della chiesa parrocchiale ed altre tracce rinvenute durante i restauri riportano alla diffusione del paganesimo in questa zona in epoca romana prima dell’avvento del cristianesimo e all’uso di recuperare materiale di templi romani per erigere chiese cristiane.
Nel Liber notitiae sanctorum Mediolani del 1289 di Goffredo da Bussero compare, tra le prepositure fondate da S. Mona, la pieve di Decimo. Alla pieve appartenevano oltre a Decimo (capo pieve), Lacchiarella, Villamaggiore, Mettone e Casirate.
Il paese di Decimo era situato nella zona dove sorge attualmente Cascina Decima ed aveva una chiesa plebana dedicata a S. Stefano alla quale nel tempo venne affiancata una chiesa sussidiaria dedicata a S. Zenone. Danneggiata nel corso della battaglia di Campomorto (1061), la chiesa di S. Stefano venne demolita e la chiesa di S. Zenone divenne la nuova sede plebana. Tra il 1204 e il 1230 venne ricostruita la chiesa di S. Stefano dal prevosto di Decimo, don Guglielmo Rizioli, che nel 1230 fu poi proclamato arcivescovo di Milano. La nuova chiesa era una collegiata prepositurale, cioè aveva un capitolo ed una canonica ed era sede plebana. Venne in seguito, verso il 1300, demolita la chiesa di S. Zenone e la sua immagine portata processionalmente nella chiesa di S. Stefano, chiamata da allora di S. Stefano e S. Zenone.
Al tempo di San Carlo Borromeo il borgo di Decimo e così la sua chiesa versava in rovina a causa delle frequenti esondazioni della roggia Colombana e del Ticinello; S. Carlo instancabile riformatore decise prontamente di intervenire per trasferire la parrocchia in un luogo migliore, allora arcivescovo di Milano, inviò don Francesco Bernardino Cerminati, per verificare personalmente circa il trasferimento della sede a Lacchiarella o a Mettone. Curioso a questo proposito il giudizio riportato sui ciarlaschi dall’allora parroco Gerolamo Calvi :“Inoltre avverto Monsignor illustrissimo e i suoi vicari, avendo interrogati sulla questione quelli di Lacchiarella miei parrocchiani, molto promettono e poco realizzano, atteso che sono persone rissose e sempre in questione con quelli di Mettone e quello che fanno lo fanno per superbia e boria”.
Per varie ragioni fu ritenuta Mettone la sede più adatta. Con decreto datato 23 marzo 1568 il delegato papale Leonetto Chiavone assegnò alla pieve di Locate la parrocchia di Basiglio; con lo stesso provvedimento ad essa venne unita la parrocchia di Vione. A seguito dei pareri ricevuti e degli accordi presi, con decreto 20 dicembre 1568 San Carlo trasferì la sede plebana a Mettone, dove venne fatta erigere, a spese del conte Marcello Biraghi, feudatario di Mettone, la nuova chiesa prepositurale di S. Pietro e S. Paolo su disegno del pittore Pellegrino Tibaldi. La costruzione della chiesa, ridotta dal conte Biraghi, rispetto alle dimensioni di progetto, a scopo di risparmio, procedeva a rilento anche dopo la visita di S. Carlo il 5 luglio 1573. Nel frattempo l’arcivescovo trasferì in città il prevosto Rota, lasciando la sede di Mettone vacante e intimò al conte Biraghi di ultimare i lavori. Vedendo che il conte non ottemperava ai suoi ordini, il cardinale decise di trasferire la pieve di Decimo da Mettone a Lacchiarella, a patto che i nostri antenati si sobbarcassero le spese per l’erezione di una chiesa più ampia e decorosa della loro parrocchiale, a cui si addicesse il titolo di collegiata, e di una casa per il clero.
La chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta venne costruita nel 1430 su un’area acquistata dai conti Mezzabarba di Pavia. Questa chiesa era piccola e fungeva da parrocchiale provvisoria, essendo la chiesa di S. Martino scomoda da raggiungere: così la descriveva succintamente don Gerolamo Calvi, oriundo del paese e parroco semplice al tempo di S. Carlo, nella Nota dei beni della nostra gesìa parrocchìale.
Nell’intento di realizzare il progetto di trasferire la prepositura di Decimo da Mettone a Lacchiarella, S. Carlo mandò a Lacchiarella per le pratiche da farsi mons. Giovanni Andrea Pionio, uomo di sua fiducia e molto persuasivo. Questi, indotti clero e popolo ad acconsentire al trasferimento della prepositura di Decimo a Lacchiarella, contrariamente al risoluto rifiuto opposto quindici anni prima, intraprese le pratiche anche per procurare i fondi necessari. Sapendo che i maggiori contribuenti a detta opera dovevano essere le autorità locali, mons. Pionio indusse il comune a tenere in proposito con esse un’adunanza pubblica.
Tutti i notabili di Lacchiarella alla presenza della Marchesa di Caravaggio donna Costanza Sforza Colonna nell’adunanza che ebbe luogo l’anno l584 nel salone della Rocca si impegnarono a finanziare il trasferimento della prepositura. S. Carlo firmò il decreto relativo al trasferimento della prepositura di Decimo a Lacchiarella il 10 luglio 1584.
Venne quindi a costituirsi la Fabbrica per l’erezione della nuova chiesa prepositurale nell’area più adatta, scelta da mons. Pionio, dove sorgeva la vecchia chiesa parrocchiale, la casa del parroco e parte del giardino dell’antico palazzo Mezzabarba. Dopo una serie di ritardi, dovuti alla morte del giovane prevosto Domenico Bellocchio a soli 46 anni e alla morte dell’arcivescovo Visconti, si diede finalmente avvio ai lavori. Non essendo sufficiente il materiale di recupero dalla demolizione della vecchia chiesa parrocchiale si decise di demolire la chiesa di Decimo. Essendo il costo del trasporto eccessivo, si racconta che gli abitanti di Lacchiarella si misero in fila da Lacchiarella a Decimo e si passarono a mano tutto il materiale; i più facoltosi, i fittabili ed i negozianti misero a loro disposizione carri e cavalli. Dalla vecchia chiesa di Decimo venne trasportato il dipinto della Madonna delle Grazie ora nell’altare della navata destra della chiesa parrocchiale.
In tre anni la chiesa fu quasi ultimata. Fu consacrata dal cardinale Federico Borromeo, in visita a Lacchiarella il 17 aprile 1603. Dopo tale visita l’arcivescovo stese una relazione in cui descriveva l’avanzato stato dei lavori della chiesa e del campanile sul quale vennero poste e benedette due campane e installato un orologio, costruito e manutenuto dal comune, mentre le corde delle campane vennero acquistate a spese del popolo.
Al momento della sua erezione la chiesa prepositurale S. Maria Assunta di Lacchiarella faceva capo alle parrocchie di Badile, Campomorto, Casirate Olona, Mettone, San Giacomo di Zibido, San Pietro Cusico, Siziano, Zibido.
Dall’epoca post-tridentina alla struttura plebana della diocesi si affiancò quella vicariale: il vicariato di Lacchiarella, coincidente con l’ambito territoriale della pieve, era inserito nella regione forense I. La medesima giurisdizione della pieve è presente negli atti delle visite pastorali compiute tra il XVI e il XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Lacchiarella.
Nel 1745, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Lacchiarella, nella parrocchia prepositurale di Lacchiarella figuravano la confraternita del Santissimo Sacramento (canonicamente eretta e unita alla confraternita del Suffragio nel 1690 dall’arcivescovo Federico Visconti); quella del Santissimo Rosario, eretta nel 1508; e, nell’oratorio di San Rocco, la confraternita di San Michele arcangelo, eretta nel 1583 dall’arcivescovo Carlo Borromeo.
Alla nostra prepositurale vennero fatti due importanti ampliamenti. Il primo nell’anno 1723 quando la nostra fabbrica con il prevosto don Ambrogio Zaccone riuscì ad impossessarsi dell’antico palazzo Mezzabarba. In quell’anno la chiesa venne allungata di circa 10 metri verso est costruendo il coro, la cupola, la nuova sacrestia. Venne occupato qualche locale e il giardino del palazzo Mezzabarba, che fu restaurato completamente e adibito ad abitazione del prevosto e del canonico coadiutore. Il secondo ampliamento venne fatto nel 1893 dal sacerdote Ambrogio Carminati che pensò di allargarla costruendo le due navate laterali. La navata destra occupò la contrada Cortazza che venne ridotta ad un semplice passaggio mentre la navata sinistra ridusse il sagrato. La nostra prepositurale venne inoltre dotata di un bell’organo, acquistato dalla Marelli di Milano e adornata di affreschi e stucchi lavorati dal pittore Premoli di Milano. Infine il prevosto Enrico Dessi, oltre al restauro di tutte le decorazioni, aprì lo spazio a lato del presbiterio sostituendo al muro due colonne in granito.
Nel XIX e XX secolo la parrocchia S. Maria Assunta di Lacchiarella è sempre stata sede vicariale nella regione forense I, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito alla quale è stata attribuita al decanato di Melegnano, nella zona pastorale VI di Melegnano.
Dall’anno 2003 è stata avviata l’Unità Pastorale tra le parrocchie Santa Maria Assunta (Lacchiarella) e Santi Donato e Carpoforo (Casirate Olona con Mettone). Domenica 17 giugno 2012 si è svolto il solenne rito d’ingresso e della presa di possesso canonico del nuovo Prevosto M.R. don Luigi Teodoro Lazzati.
Dal 2011 ha preso avvio anche l’Unità di Pastorale Giovanile tra Lacchiarella e Siziano, ad ora responsabile dell’U.P.G. il Rev. don Vito Genua, Vicario Parrocchiale a Lacchiarella.